Cos'è la pranoterapia

La pranoterapia - pranopratica
è una delle più antiche forme di cura che l'uomo abbia mai sperimentato. Pranoterapia significa "cura mediante l'utilizzo del prana", e prana è una parola sancrita (antica lingua dell'India) che vuol dire "soffio vitale", responsabile del mantenimento della salute e della vita. E' un'energia in continuo movimento, che tiene unito il nostro corpo.
Tra le tante teorie messe a punto sulla pranoterapia, la più accettabile e diffusa è senza dubbio quella bioelettromagnetica, secondo cui il guaritore è una persona dotata di un campo elettromagnetico vitale più potente della norma, che riesce ad influenzare il corrispettivo del paziente, ottenendo in esso modificazioni significative.
Il campo energetico umano, o aura, può essere descritto come un corpo luminoso che circonda e compenetra il corpo fisico e che emette radiazioni del tutto caratteristiche. E' diviso in diversi strati che si irradiano dal corpo e divengono sempre più sottili a mano a mano che si procede verso l'esterno, aumentando di frequenza le loro vibrazioni. Ogni strato (o corpo) ha una sua funzione specifica ed è associato ad un chakra.

Sembra ormai un dato di fatto acquisito che ogni essere vivente emani un fluido che interagisce con quello di altri esseri viven­ti. E questo potrebbe spiegare per quale motivo una persona prova istantaneamente simpatia, attrazione, o repulsione verso persone con le quali occasional­mente viene a contatto. Tale fluido -del quale è provvisto ogni essere vivente, e quindi anche il regno animale, ma anche il regno vegetale ne è impregnato- venne per la prima volta foto­grafato dalla famosa Camera Kirlian, nel 1939, tramite la quale gli stu­diosi russi usavano visualizzare l'aura, ossia la parte energe­tica dell'essere vivente.
Verso gli anni ottanta il prof. Giuseppe Ambrosini – esperto in scienze naturali e biofisiche- inventò e brevettò l' “Elettrovisore per lo studio in scopia di fenomeni ottenuti con l'ausilio di apparati ad alta frequenza”, ideato per la misurazione del bioplasma. A differenza della Camera Kirlian, l'Elettrovisore Ambrosini presenta una stabilità e una ripetitività di immagine e di colore indiscutibile; permette inoltre di vedere la dinamica in tempo reale del manifestarsi del fenomeno. Si può pertanto stabilire che il Prana è presente e identico in ogni massa vivente, ma qualitativamente diverso. Oggigiorno non vi è ombra di dubbio circa la veridicità dell'effetto benefico della pranoterapia, la cui credibilità è convalidata, oltre che dai continui risultati positivi ottenuti, anche dalla validissima opera portata avanti da studiosi e ri­cercatori di alto livello e serietà ineccepibili.
È infatti possibile verificare e classificare le potenzialità energetiche dei pranoterapeuti tramite speciali apparecchiature scientifiche dalle quali si rileva il tipo di energia emanante dalle mani, nonché, mediante un elet­troencefalografo, l'attività elettrica del cervello in fase di operatività, col risultato di poter determinare il livello di ciascun pranoterapeuta e, quindi, stabilire in quali patologie dovrebbe indirizzare il proprio operato al fine di ottenere un risultato ottimale.
Le frequenze mentali di un pranoterapeuta-sensitivo di 7°-8° livello, controllate tramite elettroencefalografo, risultano molto particolari: partendo dalle onde Beta in stato di veglia, in con­dizioni di rilassamento la frequenza di fondo è un ritmo Alfa, che può essere interrotto da episodi di ritmo Theta; in fase operativa il ritmo dominante è il Theta, a banda fissa, interrotto da episodi di ritmo Delta. Esistono tecniche che permettono un addestramento al fine di conseguire la padronanza a mantenere determinate frequenze in bande fisse con lo scopo di migliorare le potenzialità operative, sia mentali che pranoterapeutiche.

PRANOTERAPEUTA PSICHICO
Da “Conoscere la Pranoterapia ” ed. Edierre 1989, cap. 16 Configurazione scientifica del pranoterapeuta psichico, esperienze in Italia e all'estero: “Il concetto di PRANOTERAPEUTA PSICHICO porta a definire un pranoterapeuta che utilizza come supporto le possibilità paranormali di cui dispone per sveltire certi processi di ripresa e normalizzazione delle disfunzioni psicofisiche degli ammalati”. In Italia eminenti studiosi e ricercatori si sono occupati dell'argomento. Un esimio scienziato italiano, dott. ing. prof. Marco Todeschini, specializzato e diplomato in rami della fisica e della fisioneurologia, proposto per il Nobel della Fisica, nella sua opera PSICOBIOFISICA, Centro Internazionale di Psicobiofisica, si espresse favorevolmente sull'utilizzo del fluido bioenergetico a scopo curativo, ovviamente supportando -quale esimio scienziato che fu- questa sua tesi sulle leggi della fisica. Altro studioso, pioniere della pranoterapia, il dottor Luigi Lapi, medico fiorentino, noto neuropsichiatra ed egli stesso pranoterapeuta, che purtroppo ci ha lasciati nel Giugno '94, sull'argomento ha scritto interessanti testi: “Pranoterapia scientifica” e “Effetto Prana”. Altro scienziato di fama internazionale, il neurofisiologo Marco Margnelli, per anni fu ricercatore del CNR, e in seguito le sue ricerche si orientarono sulla fisiologia della meditazione e sugli stati alterati di coscienza, sull'estasi mistica, argomenti sui quali scrisse numerosi libri. In oltre dieci anni di attività, ha testato e addestrato moltissimi pranoterapeuti a controllare la loro attività elettroencefalografica constatando che questa pratica favorisce molto la slatentizza­zione delle energie non ancora sfruttate.