Applicazioni di pranoterapia

APPLICAZIONE DELLA PRANOTERAPIA ALLE PATOLOGIE
In mancanza di indagini statistiche nazionali, ci dobbiamo riferire alla mia personale esperienza, a quella degli operatori miei colleghi. Nelle pagine seguenti parleremo dei risultati nell’applicazione della pranoterapia alle patologie, ma vogliamo puntualizzare che questi trattamenti vanno eseguiti dietro presentazione di diagnosi medica, incollaborazione con la medicina tradizionale.

PATOLOGIE MUSCOLO SCHELETRICHE
Artrite (la Pranoterapia viene ad essere solo un valido mezzo complementare perchè nelle forme acute si ricorre di solito alle terapie ortodosse, tuttavia dà brillanti risultati in associazione con esse, con scomparsa delle manifestazioni acute edella tumefazione)
-Reumatoide (come mezzo complementare dopo aver risolto la fase acuta con terapie ortodosse; i risultati sono talora buoni e duraturi sulle manifestazioni dolorose ed edematose, nonchè sulla riduzione funzionale articolare; talora settoriali e scarsi nelle forme molto cronicizzate)
Artrosi (risultati spesso ottimi o buoni nel caso dei dolori, delle contratture e dei blocchi articolari, con giovamento anche psicologico del malato, che spesso non si sente più invalido e può riprendere la propria normale attività e vita di relazione)
-Cervicale (risultati spesso francamente buoni, se non ottimi, con scomparsa dei dolori che può anche essere duratura, con scomparsa dei disturbi vertiginosi o dei disturbi dell'equilibrio o della nausea ad essi legata)
-delle anche o Coxoartrosi (risultati spesso ottimi e sempre buoni sull'elemento dolore e sugli altri elementi di limitazione funzionale articolare. Buona la preparazione pranoterapica per gli interventi e l'azione migliorativa sul decorso post-operatorio, specie per quanto riguarda il tono ed il trofismo muscolare)
-delle ginocchia o Gonartrosi (risultati quasi sempre buoni e favorevoli, talora ottimi con scomparsa dei dolori, riduzione del gonfiore e della limitazione articolare)
-dorsolombare e sacrale (risultati quasi sempre buoni e talora ottimi sul dolore, sulla rigidità della colonna e sulla contrattura muscolare delle masse paravertebrali)
Borsite (risultati spesso buoni ed incoraggianti, talora ottimi, talora settoriali con diminuzione del dolore e della tumefazione e riduzioni articolari. E' spesso necessario ricorrere all'asportazione della borsite, ed allora la Pranoterapia potrà utilmente agire per rendere più rapido e favorevole il decorso post-operatorio)
Callo osseo-esuberante(r. spesso molto buoni sui dolori, la tumefazione e le limitazioni articolari e muscolari, duraturi con normalizzazione dell'andamento della frattura -insufficiente (r. spesso favorevoli e duraturi con ripresa funzionale e della solidità e dell'elasticità ossea, scomparsa dei dolori e recupero funzionale talora rapido del processo riparativo)
Discopatie (r. spesso buoni, brillanti e duraturi sui dolori e sulle rigidità vertebrali con risoluzione anche rapida dei blocchi, in complementarità con le terapie ortodosse)
Distorsioni (r. quasi sempre buoni e rapidi, comunque con ripristino quasi completo delle condizioni di partenza e scomparsa dei dolori e della tumefazione)
Ernia discale (vedi discopatie)
Fratture (r. ottimi per quanto riguarda i processi riparativi e la ripresa funzionale dell'osso)
Gomito del tennista-epicondilite (r. quasi sempre buoni con scomparsa del dolore e ripresa funzionale rapida)
Lombaggini ( la Pranoterapia coadiuva efficacemente la terapia ortodossa antalgica e miorilassante con r. spesso rapidi e brillanti con scomparsa dei dolori e guarigioni molto celeri per potenziamento all'azione analgesica dei farmaci)
Lussazioni (r. spesso brillanti e rapidi, specie dopo la rimozione dei bendaggi, con ripresa funzionale celere dei muscoli e con scomparsa dei dolori dopo l'immobilizzazione in maniera molto più rapida del previsto)
Meniscopatie-menisciti - la terapia è chirurgica ed oggi è estremamente progredita grazie alle tecniche artroscopiche; la pranoterapia può intervenire per migliorare le condizioni articolari o il decorso post-operatorio (r. in genere rapidi e brillanti con ripresa funzionale completa e rapida, in maniera comunque più significativa dell'esperienza ordinaria)
Mialgie (r. spesso rapidi e brillanti nonchè duraturi con scomparsa dei dolori, della contrattura e dell'impotenza funzionale)
Osteomielite (r. buoni e spesso ottimi nell'accellerare il processo di guarigione, che non poco frequentemente arriva rapidamente alla completezza)
Osteoporosi (r. buoni sull'elemento dolore, meno brillanti,almeno all'inizio, sul tono calcico, che può essere influenzato da trattamenti prolungati)
Periartrite scapolo-omerale morbo di Duplay (r. spesso buoni e rapidi con riduzione dei dolori e della limitazione funzionale; talora settoriali nei casi ribelli)
Sciatalgia (r. spesso buoni, talora rapidi, nel complesso sempre favorevoli, sopratutti se ripetuti nel tempo, con scomparsa o attenuazione marcata della sintomatologia dolorosa e dei disturbi della sensibilità)
Scoliosi - affezione chiaramente non ovviabile se non in giovanissima età con terapia correttiva e ginnastica appropriata; (r. nulli nella deviazione assiale, ma buoni nelle sintomatologie dolorose e nelle contratture muscolari legate alla deviazione stessa)
Spondilite anchilosante (r. spesso buoni e rapidi solo sul dolore, la rigidità e la contrattura muscolare)
Tendinite e Tenosinovite (r. spesso buoni e rapidi con scomparsa del dolore)
Torcicollo (r. spesso buoni e rapidi con scomparsa del dolore ed attenuazione progressiva della contrattura e della rigidità del collo)

PATOLOGIE APPARATO RESPIRATORIO
Asma
-allergico (r. spesso molto buoni con diminuzione degli accessi come gravità e frequenza, si deve avere l'avvertenza di ripetere i cicli soprattutto nei periodi intervallari)
-bronchiale (r. talora ottimi e rapidi con interruzione e risoluzione della crisi e talora duraturi nel tempo, dopo adatti e prolungati periodi di cura, con normalizzazione nel tempo della situazione respiratoria)
Bronchite acuta e cronica (r. ordinariamente buoni e talora molto buoni nelle forme acute in complemento alla terapia ortodossa)
Broncopolmonite - è di competenza specifica della medicina ortodossa, si può associare la pranoterapia per potenziare il trattamento
Enfisema polmonare (r. variabili a seconda della gravità dell'enfisema, talora buoni talora settoriali)
Faringite (r. sempre brillanti e rapidi e talora definitivi anche con poche applicazioni e con buon sostegno della terapia ortodossa)
Influenza - di rara osservazione in pranoterapia ordinaria. E' pertinenza della medicina ortodossa, alla quale è bene indirizzare prontamente il malato
Laringite (r. spesso buoni, brillanti e rapidi con miglioramento di tutta la sintomatologia)
Pleurite (r. talora buoni, talora scarsi e settoriali a seconda dell'origine della malattia, comunque sempre favorevoli)
Polmonite - è di specifica pertinenza della terapia ortodossa e la pranoterapia può utilmente esservi associata
Rinite (raffreddore comune) (risultati spesso ottimi)
-allergica (risultati spesso molto buoni con diminuzione degli accessi come gravità e frequenza)

PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI
Acrocianosi – Sindrome conseguente a una carente ossigenazione dei tessuti delle estremità (r. in genere buoni se non ottimi e rapidi con scomparsa dei dolori e del colorito cutaneo in capo a poche applicazioni)
Angina pectoris (r. in genere buoni specie sul dolore acuto e sulle manifestazioni ansiose ed angosciose durante la crisi; settoriale sulla malattia che sta alla base del disturbo)
Aritmie cardiache
-extrasistoli atriali e ventricolari (r. spesso ottimi e rapidi, salvo che non sia espressione di qualche altro grave disturbo cardiaco)
-tachicardia parossistica (come sopra)
Arteriopatie obliteranti (r. spesso molto buoni con miglioramenti documentabili con esami oscillografici e fotopletismografici; talora ottimi e duraturi, specie nelle forme iniziali o lievi)
Aterosclerosi (i risultati possono essere buoni in complemento alla terapia ortodossa)
Infarto del miocardio - E' affezione grave, acuta e che richiede provvedimenti d'urgenza, di pronto soccorso e di rianimazione con unità coronariche. Pranoterapia sempre complementare e mai alternativa, quando sia cessata la fase acuta
Ipertensione arteriosa - Pranoterapia sempre complementare e mai alternativa alla medicina ortodossa
Ipotensione arteriosa (r. spesso buoni con senso di rivitalizzazione e rinforzo)
Lipotimia (r. spesso buoni in complemento alla terapia ortodossa)
Morbo di Buerger – E’ un’arteriopatia obliterante cronica degli arti inferiori (r. spesso buoni od ottimi nel tempo, con frequenti controlli oscillografici e fotopletismografici che documentano una buona ripresa del circolo deglio arti. Il miglioramento può anche essere duraturo)
Morbo di Raynaud – Affezione delle arteriole periferiche (r. normalmente buoni od ottimi con scomparsa dei disturbi in breve tempo e talora duraturi nel tempo, associando la pranoterapia ad adatta terapia ortodossa)
Shock - Sindrome molto grave non di pertinenza della Pranoterapia, alla quale si potranno affidare pazienti solo dopo il trattamento ortodosso Varici venose (r. quasi sempre buoni a volte ottimi)

PATOLOGIE DEL SANGUE E DEGLI ORGANI EMOLINFOPOIETICI
Anemie (r. da buoni fino a ottimi e duraturi, necessitano di diversi cicli da 12 sedute)

Leucemie
-mieloidi --linfoidi - entrambi i casi sono di stretta pertinenza della medicina e dell'ematologia, solo nelle forme croniche, oltre alla terapia specialistica di stretto rigore può essere accoppiata la Pranoterapia Talassemie - (la Pranoterapia, con cicli ripetuti, può efficacemente coadiuvare il trattamento ortodosso, proprio per la sua azione antianemica, nelle forme di minore gravità

PATOLOGIE DEL FEGATO E DELLE VIE BILIARI
Cirrosi epatica - è di stretta competenza medica, ma la Pranoterapia può intervenire in via complementare
Colecisti - Pranoterapia sempre complementare nelle forme sia acute che croniche, nelle quali svolge azione favorevolmente coadiuvante il trattamento ortodosso
Colelitiasi (come sopra)
Epatiti Virali - la Pranoterapia deve essere complementare alla terapia ortodossa della quale potenzia l'azione
Insufficienza epatica (r. in genere buoni se non ottimi e duraturi dopo pochi cicli con scomparsa delle sofferenze e normalizzazione degli indici sierologici, nonché delle condizioni generali)
Ittero o itterizia (i r. dipendono dalla natura dell'ostacolo al deflusso biliare; buoni e talora ottimi nella litiasi biliare e nelle forme infiammatorie; meno buoni o nulli nelle forme a genesi neoplastica)
Steaosi epatica (r. buoni in associazione alla terapia ortodossa)

PATOLOGIE GASTRO-INTESTINALI
Achilia e/o Atonia gastrica (r. spesso buoni e rapidi sopratutto sulla sintomatologia dolorosa e neurovegetativa, talora ottimi e duraturi)
Aerofagia (r. buoni sui disturbi e sulle sovrastrutture neurovegetative, talori ottimi con scomparsa del disturbo)
Colite ulcerosa (vedi enteriti e coliti croniche)
Costipazione (r. per lo più buoni ma variabili da paziente a paziente e dipendenti anche dalla causa della malattia)
Disfagia (r. buoni, ottimi nelle forme lievi, a volte invece inutili. Va ricercata sempre la causa che può costituire un'alterazione pre-esofogea o esofagea)
Dispepsia funzionale (r. quasi sempre buoni e talora ottimi, con scomparsa dei sintomi specie se si fa attenzione all'alimentazione)
Diverticolite (r. quasi sempre buoni nelle forme acute con scomparsa dei dolori e dei fenomeni tensivi, della diarrea. Nelle forme croniche, miglioramenti talora marcati)
Emorroidi (r. spesso confortanti e buoni sul dolore locale, sulle emorragie e sul bruciore alla defecazione, ma non definitivi, data la permanenza dello stato varicoso e la particolarità della zona, che espone a riacutizzazioni)
Enteriti (coliti) croniche (r. spesso buoni nelle forme subacute e croniche con effetto antidolorifico e rilassante sulle tensioni addominali e nel meteorismo. Nelle forme acute si ha la diminuzione dei dolori e della tensione anche per sinergismo con le terapie ortodosse)
Ernia iatale (r. quasi sempre discreti, con miglioramento dei sintomi)
Morbo di Crohn – Malattia infiammatoria cronica intestinale (r. data la gravità della malattia, spesso settoriali, ma talora anche sostanziali; è perciò opportuno ripetere i cicli pranici con costanza nel tempo, perchè si tratta di malattia ad andamento interrmittente con soste e riprese frequenti e sempre molto seria, malgrado la terapia opportuna)
Pancreatite - la diagnosi e il trattamento sono comunque sempre di estrema urgenza, di competenza della medicina e della chirurgia (r. spesso buoni nelle forme subacute e croniche e talora ottimi con la ripetizione frequente dei cicli, che porta alla normalizzaziona degl'indici sierologici)
Ragade anale (vedi emorroidi)

PATOLOGIE RENALI ED UROLOGICHE
Anuria-Oliguria - sintomi gravi ed allarmanti sempre di stretta pertinenza medico-specialistica (r. variabili, taluni buoni, talora settoriali ed in relazione all'affezione principale; ma solo in via strettamente complementare con la terapia appropriata)
Calcolosi urinaria (r. ordinariamente buoni nella calcolosi con diminuzione o scomparsa dei dolori sordi e saltuari. Nelle coliche renali spesso buoni in associazione con la terapia e sopratutto rapidi e completi)
Infezioni del tratto urinario inferiore - la Pranoterapia deve essere sempre complementare alla terapia ortodossa; (r.spesso buoni, talora ottimi, specie nella prostatite con scomparsa del tenesmo vescicale e della pollachiuria; il risultato favorevole può mantenersi a lungo costituendo anche una guarigione clinica)
Insufficenza renale acuta e/o cronica (r. variabili a seconda della gravità del disturbo e della sua causa; per solito discreti ma settoriali e con terapia ripetuta e prolungata, talora soddisfacenti, tenendo sempre sotto controllo l'ammalato con esami specialistici)
Nefriti acute e croniche - la forma acuta è di stretta pertinenza medico-specialistica; nella forma cronica, evoluzione in cronicizzazione di quella acuta, la pranoterapia deve essere sempre complementare alla terapia ortodossa

PATOLOGIE GINECOLOGICHE
Amenorrea o assenza del flusso mestruale (r. talora buoni od ottimi, talora solo settoriali a seconda della causa)
Bartolinite - tumefazione o ascesso che colpisce le ghiandole del Bartolini (genitali femminili) - la malattia è di pertinenza chirurgica nelle fasi conclamate, medicamentosa nelle forme lievi (r. buoni nelle forme non gravi o acute con scomparsa dei dolori e della tumefazione. Utile si dimostra la Pranoterapia nel corso post-operatorio delle forme gravi e di competenza chirurgica)
Cerviciti (r. spesso buoni con forte attenuazione dei disturbi in associazione alla terapia ortodossa)
Cisti ovariche-Follicolari e/o Luteiniche (r. spesso buoni e incoraggianti)
Dismenorrea funzionale (r. ottimi)
Endometriosi e Endometriti (r. spesso od ottimi in breve tempo con scomparsa totale della sintomatologia o decisi miglioramenti che si conseguono nel tempo)
Insufficenza ovarica (r. spesso buoni con tendenza alla normalizzazione dei cicli nel tempo, meglio se in associazione con terapia ortodossa specialistica e periodici dosaggi ormonali)
Menopausa (r. spesso buoni con scomparsa o forte attenuazione dei disturbi in breve tempo)
Salpingite (r. spesso ottimi e comunque sempre favorevoli, tanto da costituire una delle indicazioni più frequenti e favorevoli della Pranoterapia, che talora da sola porta alla normalizzazione del quadro clinico)
Sanguinamenti uterini atipici quali Menoraggia o Metroraggia (r. spesso favorevoli o buoni ma valutabili caso per caso)
Vaginite (r. ordinariamente buoni ed ottimi con scomparsa rapida dei fenomeni dolorosi, del bruciore, del tenesmo e guarigione clinica in tempi brevi)

PATOLOGIE ENDOCRINE
Diabete insipido e Diabete mellito - da considerarsi di pertinenza della medicina tradizionale con casistica scarsa o insufficientemente documentata per quanto riguarda la Pranoterapia
Ipertiroidismo e/o Ipotiroidismo (anche se con trattamenti che si diversificano nei due casi i r. sono spesso buoni e talora ottimi. E' una delle forme morbose che meglio beneficiano di una Pranoterapia ben condotta e prolungata)
Morbo di Addison - quadro clinico determinato da insufficienza corticosurrenalica cronica (r. incostanti o settoriali anche in relazione della causa dell' affezione)
Morbo di Basedow - forma di ipertiroidismo, costituisce forse la malattia endocrina più frequente dopo il diabete mellito, l’iperattività tiroidea è causata da immunoglobuline circolanti che svolgono un’azione stimolante sulla tiroide (vedi ipertiroidismo)
Sindrome di Cushing - sindrome legata ad una ipersecrezione non “frenabile” di cortisolo (r. incostanti o settoriali anche in relazione della causa dell'affezione)

PATOLOGIE DERMATOLOGICHE
Acne volgare (r. ordinariamente buoni, comunque potenzianti la terapia ortodossa) Aftosi (r. ordinariamente ottimi e duraturi con scomparsa della manifestazione) Alopecia areata o seborroica - assenza di peli in una determinata area di cute (r. incostanti o settoriali, per taluni pranoterapeuti buoni: talora si ha ricrescita dei capelli che appaiono però di minore vitalità)
Cellulite - con la sola Pranoterapia si hanno r. scarsi e incostanti, ma col nuovo metodo di "PRANOESTETICA" si ottengono risultati talora buoni se non ottimi e duraturi
Condilomi - dove si sviluppino lesioni precancerose si esegue l'asportazione dei c. con crioterapia o laser a diossido di carbonio (nei casi normali vi è una casistica scarsa per quanto riguarda la Pranoterapia ma con r. in genere buoni salvo che la forma non sia dipendente da affezioni generali)
Eczema o dermatite (r. incostanti e spesso legati alla causa delle affezioni, buoni sul dolore, sul bruciore e sul prurito)
Foruncoli (r. ordinariamente buoni e rapidi, comunque potenzianti la terapia ortodossa)
Herpes labiale "Herpes Simplex" (r. ottimi e definitivi con scomparsa dell'affezione in pochissimi giorni e miglioramento generale)
Herpes Zoster - l'eruzione può guarire con terapia ortodossa utilmente affiancata dalla Pranoterapia; (r. buoni ed ottimi nelle forme semplici con scomparsa delle vescicole e dei dolori urenti in breve tempo)
Ittiosi - affezione consistente in secchezza ed indurimento della pelle per ipercheratosi cutanea quasi sempre localizzata (r. talora discreti nelle forme localizzate che sono di difficile osservazione; scarsi sulle forme generalizzate congenite)
Orticaria (r. spesso molto favorevoli e buoni, con scomparsa del prurito)
Pompholix (disidrosi) - forme poco frequenti nella clientela dei pranoterapeuti - (r. molto spesso favorevoli e buoni)
Psoriasi (r. sempre controversi: talora buoni, talora settoriali e soprattutto legati al malato ed alla caratteristica peculiare della malattia di riacutizzazione per le cause più svariate)
Ulcere da decubito (r. ottimi)
Ustioni - Pranoterapia sempre complementare alla terapia ortodossa (r. ottimi nelle forme più lievi e localizzate con guarigione completa e rapida; buoni in completamento della terapia ortodossa nelle ustioni di secondo grado, sia pure molto più lenti e dopo cicli ripetuti)
Verruche (r. da alcuni pranoterapeuti riferiti come brillantissimi e duraturi con scomparsa delle lesioni e rigenerazione di cute liscia e perfetta. In genere sempre buoni o discreti)
Vitiligine (r. settoriali ma quasi sempre scarsi, salvo casi isolati in cui se ne sono avuti di buoni e talvolta ottimi)

PATOLOGIE DEL SISTEMA NERVOSO
Amnesia (r. dipendono dalle cause dell’amnesia. Se occasionale ottimi o buoni, se cronica buoni ma relativi all’età, al numero e alla frequenza dei cicli pranici ed alla gravità del quadro clinico. Atrofie muscolari ( malattie del motoneurone) (r. vedi sclerosi laterale amiotrofica)
Cefalee: sintomatiche ( sistemiche o cerebrali) o essenziali ( psicogene e vasomotorie) (r. ordinariamente buoni od ottimi nella maggioranza dei casi. La forma costituisce una delle indicazioni più sicure per la pranoterapia che raramente fallisce. Talora risultati clamorosi fin dalle prime applicazione che però vanno sempre ripetute)
Distrofie muscolari (r. in qualche rarissimo caso buoni con ripresa della forza, tono e trofismo muscolari; molto spesso settoriali e caso per caso, in quanto si tratta di affezione progressiva e quindi già l’arresto della progressione costituisce un successo. L’andamento della malattia e della terapia va seguito con esami sierologici (CPK, LHD, ALDOLASI, VES, Transaminasi) o neuroelettrici, i quali sono indici preziosi per stabilire il progresso o il regresso della affezione, prima ancora che si possa controllarne l’entità attraverso la constatazione obiettiva sui muscoli stessi. I cicli vanno ripetuti frequentemente nel tempo)
Emicrania - E’ la classica e più frequente cefalea vasomotoria (r. Vedi Cefalea)
Epilessia (r. quasi sempre buoni o ottimi, con diradamento, talora fino a scomparsa delle crisi e ripresa dello stato normale della mente del soggetto e normalizzazione dell’EEGramma. E’ uno dei campi in cui la Pranoterapia ottiene risultati migliori e duraturi, purché non sia alternativa ma complementare alla terapia ortodossa, che deve essere continuata e modificata solo con il consenso dello specialista qualora si riscontri un effettivo e costante miglioramento)
Ictus cerebrale (r. scarsi, ordinariamente settoriali, in relazione alla gravità della malattia)
Malattia di ALZHEIMER-PERUSINI (r. buoni ma relativi all’età, alla frequenza dei cicli pranici ed alla gravità del quadro clinico)
Malattie del nervo facciale (Paralisi di Bell) (r. di solito buoni, talora ottimi in breve tempo con ripresa della funzionalità e della parola; è bene sempre ripetere i cicli per consolidare i risultati)
Miastenia grave (r. sempre scarsi, in relazione soprattutto alla gravità della malattia ed alla precocità del trattamento. E’ sempre meglio prendere in cura casi iniziali perché è più facile arrestare la progressività dell’affezione; l’esperienza è però scarsa e poco probante. Risultati favorevoli si sono avuti con applicazioni ripetute sull’asse ipotalamo-milza e su ipotalamo-sterno)
Morbo di PARKINSON (r. sempre scarsi in relazione anche alla gravità ed allo stato di avanzamento della malati. I risultati migliori si sono avuti con casi iniziali)
Nevralgia del trigemino (r. spesso ottimi e brillantissimi fin dalle prime applicazioni, duraturi e definitivi; in taluni casi brillante attenuazione dell’acuzie delle crisi e della loro frequenza in maniera tale da rendere le crisi stesse molto più sopportabili, con giovamento anche sulle condizioni psichiche e vegetative. E’ anch’essa una delle patologie più facilmente risolvibili dalla Pranoterapia)
Parestesie (r. ordinariamente brillanti e duraturi nelle parestesie di origine reumatica o circolatoria semplice; r. molto influenzati dalla causa scatenante in altri casi)
Polinevriti (r. quasi sempre brillanti, ottimi, precoci e duraturi; nei casi più resistenti risultati comunque favorevoli con diminuzione delle acuzie della sintomatologia, che diviene decisamente tollerabile)
Sclerosi laterale amiotrofica (r. quasi sempre negativi od estremamente limitati e settoriali perché la malattia è lentamente ed inesorabilmente progressiva)
Sclerosi multipla (r. vedi Scl. Laterale amiotrofica)
Singhiozzo (r. spesso buoni e duraturi nel tempo, anche se la casistica è ancora poco consistente)
Tics (r. spesso brillanti con cessazione o diradamento delle crisi; talora buoni; spesso solamente incoraggianti. In questo caso è opportuno associare Pranoterapia e Psicoterapia)
Tremori - spesso come espressione di disturbi extrapiramidali o cerebellari (r. spesso buoni con cessazione dei tremori)

PATOLOGIE PSICHIATRICHE
Anoressia psichica – la Pranoterapia giova soprattutto in complementarietà con una psicoterapia di appoggio, se non addirittura psicoanalitica. (r. spesso buoni se vi è associazione con la psicoterapia, talora ottimi se ripetuti convenientemente nel tempo con ripresa ponderale e dei cicli mestruali e con miglioramento del tono dell’umore)
Ansia (r. se la terapia viene protratta nel tempo e ripetuta, ordinariamente buoni ed ottimi, ma estremamente variabili da soggetto a soggetto)
Balbuzie – la Pranoterapia deve essere complementare ad altre terapie ortodosse quali la psicoterapia, la logoterapia, l’ortofonia. (r. talora buoni talora ottimi a seconda dei soggetti, sempre e comunque soddisfacenti)
Depressione – la Pranoterapia può associarsi ad una terapia specialistica psichiatrica o psicofarmacologica ortodossa. (r. a volte buoni e significativi, talora buoni, ma spesso non ammessi dallo stesso malato, al quale è difficile strappare l’assenso)
Enuresi notturna (r. spesso ottimi con scomparsa del fenomeno in capo a qualche ciclo)
Insonnia (r. nel complesso buoni e duraturi per quanto riguarda il ritmo ed il mantenimento del sonno e dell’addormentamento)
Nevrosi (r. vedi ansia)
Narcolessia (r. talora buoni con riduzione delle crisi e vigilanza migliorata, talora semplicemente sufficienti e con minore tendenza al sonno; casistica però davvero molto scarsa)
Nevrastenia (r. spesso soddisfacenti e brillanti a seconda dei casi e della causa o cronicità della malattia, quasi sempre favorevoli)
Schizofrenia- di stretta pertinenza psichiatrica e farmacologia

PATOLOGIE OTORINOLARINGOIATRICHE
Acufeni (r. talora discreti con attenuazione delle manifestazioni)
Afonia (r. spesso brillanti e rapidi nelle forme acute con miglioramento di tutta la sintomatologia; risultati quasi sempre molto favorevoli nelle forme croniche, purchè i trattamenti siano ripetuti) Epistassi – Pranoterapia solo in complemento alla terapia ortodossa, mai in alternativa. (r. spesso brillanti e rapidi nei casi banali con scomparsa dell’emorragia. Nei casi a causa generale buona complementarietà con la terapia ortodossa)
Ipoacusia (r. discreti, vanno corredati con esami specialistici ondiologici)
Labirintopatie (r. sempre favorevoli in associazione alla terapia ortodossa)
Mastoidite – Pranoterapia sempre complementare e mai alternativa. (r. sempre favorevoli, talora brillanti in associazione alla terapia ortodossa)
Otiti – la Pranoterapia deve sempre essere complementare alla terapia ortodossa. (r. spesso buoni, talora brillanti e rapidi nelle forme acute in complemento alla terapia, nonché duraturi. Nelle forme subacute o croniche spesso favorevoli o settoriali a seconda dei casi e dei soggetti)
Otosclerosi - processo distrofico a carico della capsula labirintica (r. talora discreti, nei casi refrattari solo risultati settoriali) Ozena - rinite cronica atrofica (r. spesso buoni in complemento alla terapia ortodossa)
Sindrome di MENIERE - squilibrio neurovegetativo comportante una labirintopatia di natura vascolare e/o endocrinologia, legata ad un cattivo flusso linfatico dettato da una reattività di segnale negativo neurologico letto dall’ipofisi e dalla ghiandola surrenale (r. spesso buoni in complemento alla terapia ortodossa)
Sindrome di NERI-BARRE’-LEOU - sindrome vertiginosa con acufeni spesso associata ad artrosi cervicale con complicanze labirintiche; spesso di origine traumatica come distorsione del rachide cervicale, colpo di frusta, etc. (r. spesso buoni in complemento alla terapia ortodossa)
Sinusiti – Pranoterapia sempre da usare in complemento alla terapia ortodossa. (r. ordinariamente brillanti e rapidi nelle forme acute con guarigione; miglioramenti sostanziali nella sintomatologia e rallentamento della frequenza delle recidive nelle forme croniche)

PATOLOGIE OCULARI
Blefarite - infiammazione dei margini palpebrali (r. secondo alcuni pranoterapeuti brillanti)
Cataratta (r. secondo alcuni pranoterapeuti, brillanti con rischiaramento della visione e ripresa funzionale visiva; secondo personale esperienza nostra solo parziali, scarsi o settoriali)
Cheratite - affezione della cornea caratterizzata dalla comparsa di piccole macchie puntiformi e disseminate (r. buoni o addirittura ottimi nelle forme lievi o di origine banale,in breve tempo; favorevoli o solo parziali nelle forme gravi o croniche, a seconda della causa)
Cherato congiuntivite secca - secchezza bilaterale, cronica, della congiuntiva e della sclera che porta ad essiccazione la superficie oculare (r. ordinariamente buoni se non ottimi nelle forme semplici ed acute, buoni o solo discreti in quelle croniche)
Congiuntivite (r. ordinariamente buoni se non ottimi nelle forme semplici ed acute; buoni o solo discreti in quelle croniche)
Glaucoma (r. buoni nelle forme acute in cui c’è sedazione dei dolori e della sintomatologia ad essi legata e diminuzione della tensione endoculare, meno brillanti, ma pur sempre evidenti nelle forme croniche)
Orzaiolo (r. ordinariamente buoni nelle forme esterne; solo discreti in quelle interne)
Retinopatie – la Pranoterapia deve essere sempre complementare e mai alternativa alla terapia ortodossa, che è spesso chirurgica (r. talora appena discreti, talora evidenti, soprattutto in relazione all’origine della malattia, alla sua epoca di comparsa e del soggetto affetto. Vale però sempre la pena di fare un tentativo complementare alla terapia ortodossa, ripetendo le applicazioni a distanza di tempo in vari cicli)
Sclerite - profonda infiammazione, generalmente localizzata, dei tessuti sclerali (r. talora appena discreti, talora evidenti, soprattutto in relazione all’origine della malattia)
Uveite - infiammazione del tratto uveale: iride, corpo ciliare e coroide (r. buoni e talora ottimi e rapidi nelle forme acute con scomparsa o forte attenuazione della sintomatologia; meno evidenti e settoriali, ma sempre controllabili, nelle forme croniche)
Vizi di refrazione (Miopia, Ipermetropia e Astigmatismo) (r. talora buoni nei casi di vizi marcati, ma trattandosi di anomalie congenite, si possono avere miglioramenti radicali e duraturi solo in determinati casi individuali, che vanno valutati con opportuni esami specialistici prima di essere certificati ed ammessi)